farfalle

Realizzare un cartone animato favorisce i processi di simbolizzazione legati al racconto di sé e del proprio mondo interiore; il lavoro di gruppo moltiplica l’energia creativa e aiuta a modificare il proprio punto di vista

Per esempio… quella volta che le lacrime si mutarono in farfalle

Un gruppo di adolescenti in ospedale alle prese con un progetto che tocca tasti intimi, delicati. Ciascuna lavora individualmente, ma accade qualcosa che solo in superficie può apparire strano: nella maggior parte dei disegni, che presto diventeranno animazioni, compare il pianto… generato – chissà – da un sentimento di improvvisa tristezza, o da un senso di liberazione, qualcosa di nascosto che finalmente trova voce.

Martina osserva la sua animazione, in cui sul viso scorre qualche lacrima. Dice che non sa come continuare, che forse il suo lavoro finisce così. Paola è seduta accanto a lei, a sua volta alle prese con una nuvola e due grossi lacrimoni. Sbircia il lavoro della compagna e suggerisce: “potresti trasformare le gocce in farfalle”.

Ed è stato proprio così che Martina  ha concluso la sua animazione, attraverso un allegro e catartico svolazzare di ali. Succede spesso, in gruppo, che il punto di vista dell’altro ci sveli qualcosa di noi stessi che forse da soli non saremmo stati in grado di vedere. Ora che sappiamo che le lacrime possono trasformarsi in qualcosa di leggero, forse piangere sarà un poco meno pesante.