La Mediateca Provinciale, nata nel dicembre del 1992 e cresciuta grazie all’impegno determinato e costante dell’Associazione di promozione sociale Avisco – Audiovisivo Scolastico, non esiste più, ha chiuso i battenti nel dicembre 2015.

Dopo 24 anni, il servizio di consulenza e prestito di materiale audiovisivo e di libri accuratamente selezionati, accompagnato da uno scambio di pensieri e di esperienze tra quegli insegnanti, educatori e operatori culturali che hanno fatto del cinema e del mondo della comunicazione multimediale un tema e una metodologia da integrare nella didattica, ha cessato di esistere.

La Mediateca Provinciale sin dalla sua nascita si è connotata come progetto di politica culturale, con una specifica attenzione alla “formazione critica cine-audiovisiva”, agendo a livelli diversificati, su diverse fasce di utenza. Ha accolto, aggiornato e formato centinaia di insegnanti, educatori e operatori culturali sui temi dei linguaggi audiovisivi e dell’educazione; ha promosso, materiali e film di qualità, utili alla didattica delle discipline e a percorsi formativi integrati, approfondendo e sperimentando processi educativi e cinematografia scolastica nell’ottica dell’alfabetizzazione ai media sia sul versante della fruizione critica sia della produzione audiovisiva consapevole. In quest’ottica, è stata socio fondatore dell’AVI – Associazione Mediateche e Videoteche Italiane nei lontani anni ’90, riconosciuta come una delle esperienze speciali e meritevoli nel panorama italiano degli archivi audiovisivi.

Anche negli ultimi anni di gestione, Avisco ha ideato e realizzato all’interno della Mediateca molte attività di formazione. Ricordiamo tra le ultime il progetto OLTRE IL MURO – Il cinema e le nuove tecnologie come strumenti di inclusione. Molte altre erano le iniziative già in programma per i mesi futuri, anche sulla base di una palesata intenzione da parte di autorevoli figure dirigenziali dell’Amministrazione provinciale, non solo di proseguire ma di implementare il progetto Mediateca a partire dal 2016. Invece bruscamente tutto si è interrotto. La Mediateca non ha cambiato gestione ma è stata chiusa. Una parte del patrimonio filmico e cartaceo è, fortunatamente, a disposizione dei cittadini attraverso il prestito interbibliotecario ma non risulta più inserito in una dimensione di confronto, scambio di buone pratiche e formazione. Certo è tempo di crisi, di tagli, di riforme e di ristrutturazioni, ma quando chiude un luogo di cultura fa sempre tristezza e si apre lo spazio delle considerazioni che non ampliano le prospettive culturali dei cittadini né danno aiuto alla scuola e alle agenzie educative.

Il rammarico più forte è dato dall’indifferenza con la quale l’Amministrazione provinciale ha liquidato la questione, adducendo come motivazione che “la Mediateca non rientra più nelle proprie competenze”. Questo di certo non rientra in quel riconoscimento delle eccellenze e dell’impegno, della qualità e della storicizzazione delle esperienze culturali del nostro territorio bresciano che è punto focale del programma politico di chi ha in questo momento l’onere e l’onore di rappresentare la Provincia di Brescia.