Carissimi amici, con grande emozione, felicità e fierezza pubblichiamo una riflessione di una giovane paziente animatrice con cui – in questi mesi – abbiamo collaborato per la realizzazione di un suo personale progetto. Le idee chiare, la mano precisa, i tempi di produzione sotto controllo, la capacità di ascoltare i consigli degli operatori ma anche di fare di testa propria, una predisposizione al disegno e uno spiccato senso della dinamica dei movimenti, senso pratico intrecciato alla dimensione del fantastico, un po’ di paura e un po’ di coraggio…Ludovica ha 13 anni e un incredibile talento per l’animazione.

“La mia esperienza dei Cartoni animati in corsia è iniziata in febbraio. Tutto è nato quando ho confidato alla dottoressa che mi ha preso in cura il mio sogno: diventare un giorno fumettista. Da anni in tutti i reparti pediatrici degli Spedali Civili di Brescia l’associazione Avisco propone un progetto chiamato “Cartoni animati in corsia”. Abbiamo perciò domandato se era possibile realizzare una produzione interamente mia e la risposta è stata affermativa.

Tra gridolini di felicità è stato organizzato il primo incontro che è servito per inventare la trama della mia storia:

Un unicorno si imbatte in vari personaggi, un gigantesco pachiderma e una minuscola lumachina che hanno paura di lui a causa del suo aspetto così bizzarro. Sentendosi escluso, l’unicorno si ritira sulla riva di un lago e osserva il suo riflesso nell’acqua. All’improvviso ecco che vicino all’immagine del suo volto appare quella di un altro unicorno, o meglio, un’unicorna. I due si innamorano e decidono di vivere insieme la loro vita.

Penso che questo racconto sia coinvolgente perché tratta di un tema molto attuale, la diversità. Inoltre credo che il finale così romantico faccia pensare che insieme, volendosi bene, si può abbattere ogni barriera.

Ho iniziato a realizzare le sagome dei personaggi e dei paesaggi. Li ho poi sistemati all’interno di un apparecchio appositamente creato da Avisco che consente di acquisire fotogrammi attraverso una webcam, collegata ad un computer. Spostare le figure in cartoncino, catturare con l’aiuto di un apposito programma informatico l’immagine era il mio compito. Irene e Vincenzo, i responsabili del progetto, si occupavano del montaggio dei vari frame.

Il risultato? Un’animazione lunga poco più di un minuto accompagnata da musiche incalzanti.

A mio parere è davvero spettacolare perché è tutta opera mia e quindi di grande originalità. Inoltre penso che quest’esperienza mi abbia consentito di migliorare le mie abilità nel disegno, nella scelta dei colori e dei loro abbinamenti. Non riesco a descrivere l’emozione che si prova nel fare un progetto e vederlo realizzato e nel sapere che altre persone potranno contemplare il mio lavoro. Forse esagero, ma dico che questa esperienza mi ha permesso di vedere la realtà con un occhio diverso, con una lente a forma di webcam che rende ogni cosa un po’ più magica, più surreale, che ti fa approdare in un mondo dove tutto può succedere, un mondo fantastico dal quale non vorrei più uscire. Ecco qual é il potere dei cartoni animati ed è per questo che mi affascinano così tanto.”