Cosa facciamo
Guardo e imparo. Studiare con il Cinema
RACCONTARE & RACCONTARSI
L’importanza del raccontarsi in ogni contesto aggregativo/formativo e educativo, la presenza di un racconto personale e allo stesso tempo condiviso, , non solo favoriscono l'aggregazione fra i componenti del Gruppo, ma contribuiscono a fornire un senso di appartenenza e di identità che passa attraverso la conoscenza del sé e qualifica il senso collettivo dell'agire quotidiano.
All’interno del percorso di crescita dell’adolescente, riveste una particolare importanza la capacità di dar un senso al proprio vissuto quotidiano e saperlo trasformare in racconto. Il sapersi raccontare, condizione necessaria per “imparare l’arte dell’ascolto empatico”, fornisce chiavi di lettura per affrontare in modo propositivo le sfide legate alle fasi di passaggio e ai cambiamenti connessi all’ingresso nell’età adulta. Momenti problematici legati a possibili conflittualità, con il gruppo dei pari e con figure adulte generative o assenti, se declinati nel racconto forniscono strumenti per trasformare e affrontare al meglio eventuali momenti negativi e per interpretare l'azione presente con l'obiettivo di affrontare con consapevolezza le sfide future.
IL CINEMA CHE CI RACCONTA. LA STORIA DEGLI ALTRI, LA NOSTRA STORIA: QUANDO AD EMIGRARE ERAVAMO NOI
Il nostro percorso è costruito su una premessa fondamentale: da sempre l’uomo è in viaggio per diverse e molteplici motivazioni. Da tale considerazione generale la nostra riflessione si è concentrata sul particolare fenomeno dell’emigrazione italiana all’estero. Grazie al contributo apportato al tema da registi italiani che, spesso in contemporanea ai fatti di cronaca ne hanno data una lettura/rappresentazione attraverso le immagini,mostriamo specificità e particolarità del fenomeno in questione, ed analogia con la rappresentazione dei fenomeni migratori che interessano oggi il nostro paese. Oltre all’apporto cinematografico, il nostro lavoro si avvale dei contributi di saggi, fumetti, graphic novel, e riferimenti al folclore locale.
RICONOSCERE I PREGIUDIZI
All'interno di ogni realtà, educativa associativa sociale ,spesso i rapporti sono viziati da una conoscenza pregiudiziale dell'altro che non favorisce una corretta relazione nel Gruppo e rischia di condizionare la ricchezza legata all’incontro con l’altro da sé. Il pregiudizio, nei suddetti contesti, si può presentare sotto forme differenti: da quello di genere, a quello culturale, il tutto passando anche attraverso un uso superficiale del linguaggio quotidiano. Il pregiudizio mina alle fondamenta la vita sociale perché crea barriere,paure spesso ingiustificato e amplificato dai mezzi di comunicazione di massa. La consapevolezza dell’esistenza del pregiudizio e di come si alimenta una dinamica pregiudiziale ne favorisce la presa di coscienza ed il suo possibile superamento.
QUESTIONI DI GENERE
Immagine e immaginario femminile nella"nostra" cultura e nelle altre
Il nostro percorso mira a riflettere sulla rappresentazione della donna nella"nostra" cultura, soprattutto nell'immaginario contemporaneo creato dai mass media, metten dolo a confronto con l'immaginario prodotto nel cinema di altre culture. La nostra riflessione parte da una consapevolezza: la rappresentazione della donna è questione che chiama in causa il rispetto che una società e una cultura dimostrano di avere per le differenze, di qualsiasi natura esse siano. La rappresentazione del femminile è la cartina torna sole di un modo di vedere e intendere l'altro. Non solo, il modo in cui si crea e costruisce un immaginario femminile incide sul racconto che una società propone della sua specifica identità.
UNO SGUARDO SUI VAMPIRI - ETERNAMENTE ADOLESCENTI
Da Dracula a Twilight - Quando il mostro non fa più paura.
Il bene e il male sono da sempre fonte di un preciso immaginario fatto di luce (il bene) e di buio (il male). Due facce ben distinte, due immaginari precisi e distinti. Il bene, bello e luminoso, si contrappone al male, brutto e buio. Nell’epoca contemporanea, ma soprattutto negli ultimi decenni, l’immaginario è mutato e i confini sono venuti meno. Bene e male si mescolano e l’immaginario si fa complesso. Il vampiro, uno degli oscuri malvagi, brutto e demoniaco si trasforma in un giovane bello, ma maledetto, attraente e luminoso, quanto oscuro e ambiguo.
Da “Nosferatu”, incarnato dall’orribile e demoniaco Max Schreck, all’affascinante Edward Cullen della saga “Twilight”, rappresentato dal giovane glamour e attraente Robert Pattinson, la storia del bene e del male, e quindi del bello e del brutto, è segno di un’epoca che finisce e di una che si apre. Gettare uno sguardo sul vampiro è, di fatto, scoprire che cosa sta cambiando e, soprattutto, che cosa sta nascendo. Nel corso dell’incontro affronteremo il tema attraverso molteplici riferimenti a differenti forme d’espressione/discipline : dal fumetto al cinema, dalla letteratura alla filosofia…
CINELETTERFUMETTANDO
Dinamiche dell’incontro e dell’integrazione nella cultura di massa contemporanea
La pop culture, per la prima volta nella storia recente, si rivolge a tutti, grandi e piccini. Ed è proprio questo che ci ha spinto a lavorare all’interno d tale orizzonte di produzione di senso e significato. Se da un lato i giova- ni, come sempre, sono i più esposti alla contro-cultura e alla cultura di massa, è altrettanto vero che oggi questa divisione – giovani o adulti – si sta assottigliando. È una questione sociale, estetica, ma soprattutto culturale. Qui lavora la pop culture, qui si collocano il nostro lavoro e le nostre ricerche: da qui partono, qui vogliono arrivare e far ritor no.